giovedì 28 aprile 2022

LA VOLPE DELL'ETNA

Erede di notevoli antenati, che un tempo popolavano tutto l’emisfero boreale, la “Vulpes Vulpes” è la tipica volpe rossa delle fiabe. Nella realtà, questa specie include altri 40 sottogruppi presenti un po’ in tutta Italia. Ogni specie si è adattata a un certo clima e a particolari regioni e la volpe dell’Etna è un esempio magistrale di tale adattamento.




Questi predatori sono sopravvissuti più di tanti altri al clima folle di una montagna che è anche un vulcano e che, quindi, oltre ai cambiamenti del tempo e delle stagioni include ostacoli e pericoli legati a gas e lava. La volpe dell’Etna ha imparato a trovar casa nelle taglienti rocce laviche, si è adattata alla micro fauna di prede locali, agli inverni e alle estati che – sul vulcano più alto d’Europa – non hanno un tempo preciso.




Il turismo intensivo che caratterizza questa montagna affascinante ha fatto sì che la volpe imparasse a condividere i propri spazi anche con l’uomo. Mangia i suoi avanzi, conosce i luoghi dei picnic e dei rifugi. Accetta sempre più spesso cibo direttamente dalle mani dei turisti, i quali amano nutrire le volpi che incontrano durante le escursioni. Ma questa è la mossa più sbagliata da fare.




È impossibile resistere al loro sguardo, soprattutto quando le si incontra in un giorno freddo o sotto la neve. E viene spontaneo e naturale nutrirle con lo stesso cibo che mangiamo noi. Ma questo è sbagliato. Primo, perchè si stravolge la dieta tipica della volpe con cibi non adatti; secondo, perchè si abitua la volpe a fidarsi totalmente dell’uomo, a dipendere da lui, anche quando questo si avvicina per farle del male. Infine, abituando le volpi a mangiare cibo pronto le si spinge a perdere quell’istinto selvaggio per la caccia, che è la loro natura.



Anche se sono bellissime e se fanno simpatia, le volpi non vanno addomesticate. Bisogna resistere alla tenerezza e scoraggiarle dall’avvicinarsi. Bisogna salvare questo splendido predatore costringendolo a cavarsela da solo e a rimanere selvaggio e libero come è sempre stato.









Riconoscerle è facilissimo. Hanno una corporatura simile a quella dei cani, ma un muso molto più vicino alla forma di quello dei lupi. Hanno un colore che va dal rosso, al giallo-arancio fino – a volte – al grigio e al bianco. Gli occhi sono rotondi, spesso di un colore a metà tra giallo e verde, oppure castano rossastro.

È un animale solitario, condivide i propri spazi solo con la compagna e i cuccioli, finchè questi ultimi non sono grandi abbastanza da andar via. I maschi sono cacciatori provetti ma sanno anche accudire la prole. Le femmine sono le regine della tana e la difendono con fierezza.

La volpe dell’Etna si nutre molto di frutti di bosco, uova di uccelli, animali di terra, piccoli roditori. Nella sua dieta rientrano anche rettili e alcuni tipi di insetti. Se il loro territorio è “inquinato” dall’uomo è naturale che la volpe impari anche a mangiare galline, uova di gallina e agnelli. Quello è il caso in cui si diffonde la credenza che sia un animale pericoloso, ma in realtà non lo è. E se lo si mantiene selvaggio eviterà di insidiare le attività umane.