domenica 26 marzo 2023

FAVAZZINA

 Favazzina è un paesino di un centinaio di anime laboriose, immerso tra gli agrumi e i fichi d’india, lambito dall’omonimo torrente e affacciato sul Mar Tirreno, con splendida veduta sulle Isole Eolie e lo Stretto di Messina. E’ sovrastato da pendici montane, a picco sul mare, che hanno dato spazio a fertili “terrazze” per la coltivazione di uva “zibibbo” e dei pregiati limoni che sono un vero e proprio miracolo della natura e della perseveranza dell’uomo. A Favazzina, non c’è l’ordinario pianeggiante territorio delle culture agricole, c’è la montagna che precipita nel mare e su quel forte declivio, con pazienza e “armacie”, i contadini, lavorando in “verticale”, hanno infatti creato la popolazione dei preziosi limoni DOP “sfusato di Favazzina”, nutriti dalle pure acque che scendono dall’Aspromonte, dal salmastro del mare e dalla viva roccia.

Grazie alla tranquillità e semplicità che vi regnano Favazzina, frazione di Scilla, è oggi una località turistica in crescita. E’ raggiungibile rapidamente da Scilla lungo la SS 18. Nella piazzetta presenta la cinquecentesca Chiesa di Santa Croce, distrutta dal terremoto del 1783 e ricostruita nel 1822. Poco distante sono visibili i resti di un’antica filanda, di mulini ad acqua e di una centrale idroelettrica.
































 

venerdì 6 gennaio 2023

SAN LUCIDO

SAN LUCIDO.

Sulla base delle analisi dei reperti archeologici ritrovati in Contrada Palazzi (ora Petralonga) è possibile ipotizzare che San Lucido fosse stato un avamposto greco sul Tirreno (forse l'antica Temesa) fino all'arrivo dei romani, retrodatando di fatto l'origine dell'insediamento al V-IV secolo a.C.
L'origine dell'attuale nome è ancora in fase di studi. Alcuni studiosi volevano legare questo nome a quello di san Lucido di Aquara, altre fonti invece parlano di un avamposto bizantino dedicato a sant'Aniceto. Al nome di San Lucido sono legate le figure del cardinale Fabrizio Ruffo, di G.B. Moscato, clerico e letterato, Antonio Manes, insigne giurista, e del barone Lorenzo Franchino Staffa, cavaliere della legione d'onore di Napoleone. Nel 1092 Ruggero, duca di Calabria, donò il paese all'arcivescovo di Cosenza Arnolfo II, il quale abbellì l'abitato con una serie di monumenti. Dal 1487 fu feudo successivamente delle famiglie de Sangro, Carafa, Della Tolfa e Ruffo, che lo tenne fino al 1806. Il castello di San Lucido è appartenuto ai principi Ruffo di Calabria, antenati di Paola Ruffo di Calabria, regina dei Belgi come consorte di Alberto II; nel 1744 vi nacque il cardinale Fabrizio Ruffo, capo dell'Esercito della Santa Fede (o Sanfedista). Fra le chiese degne di menzione figurano San Giovanni Battista, l'Annunziata ed il Rosario. Dal 1811 è comune autonomo.