martedì 3 giugno 2025

PLACANICA E LA MADONNA DELLO SCOGLIO


Placanica, anticamente conosciuta come Mocta PaganicaPaganica (in greco Παγκανική) o Lakònika (in greco-calabro), ha origini che risalgono al XII secolo. Il paese si sviluppa su una collina tra la fiumara Precariti e il torrente Càstore (noto anche come Fiorello), a circa 250 metri sul livello del mare e a breve distanza dalle coste del Mar Ionio. Fino al 1816, il paese era conosciuto con il nome di Motta Placanica.

Le radici di Placanica affondano nell’antichità, con evidenze di insediamenti umani che risalgono all’epoca greca e romana. Tuttavia, la storia documentata del comune inizia nel Medioevo, quando il borgo si sviluppò intorno a una fortezza, diventando un importante centro nel territorio calabrese.

Nel corso dei secoli, Placanica fu contesa tra varie famiglie nobiliari e signorie locali, prima di essere annessa al Regno delle Due Sicilie nel XVIII secolo. Durante il Rinascimento e il periodo barocco, il comune conobbe un periodo di prosperità economica e culturale, con la costruzione di chiese, palazzi e opere pubbliche che ancora oggi testimoniano il suo glorioso passato.




















































































































«Ti chiedo il favore di trasformare questa valle; qui desidero un grande centro di spiritualità, dove le anime troveranno pace e ristoro. In questo luogo, Dio vuole aprire una finestra verso il cielo; qui, per la mia mediazione, vuole manifestare la Sua misericordia!» Era l’11 maggio 1968 a Santa Domenica di Placanica (Calabria) quando, da un enorme masso coperto di cespugli e rovi, la Madonna pronunciò queste parole a un giovanissimo contadino: Cosimo Fragomeni, oggi conosciuto come Fratel Cosimo. La Vergine apparse per i successivi 3 giorni, sempre sullo stesso scoglio, dove Cosimo si ritirava per meditare il Santo Rosario.







 

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