La cascata del Marmàrico (/mar'mariko/, in dialetto calabrese Cascata du Marmaricu) è la cascata più alta della Calabria e dell'Appennino meridionale, alta 114 metri.Si trova nell'alto corso della fiumara Stilaro, al vallone Folea. Il luogo circostante ha l'omonimo nome della cascata, al di sotto di essa si trova un piccolo laghetto. Si trova nel territorio del comune di Bivongi (RC).
Dal 6 settembre 2011 è stata inserita tra le "meraviglie italiane" del progetto omonimo, nato in occasione del 150° dell'Unità d'Italia, di carattere turistico-culturale del Forum Nazionale dei Giovani
Marmarico", è una parola di origine dialettale e significa "lento" o "pesante", probabilmente dall'impressione che l'acqua, seppure in perenne caduta, sembri apparentemente formare dei filamenti immobili.
La parola Folèa invece deriva dal greco φωλεὰ e significa nido.
Un'altra possibile interpretazione dell’idronimo “Marmarico” considera che “mar” (anche nelle forme “mar-mar” e “bar-bar), è voce Sumera per “lucente”, “scintillante”, evidente nel Greco “μαρμαρυς”, una pietra lucida, e nel Latino “marmoreus”. Anche la voce latina mar, gen. maris potrebbe considerarsi descrittiva della superficie scintillante del mare. La radice Sumera appare anche in Marmara (Mar di) e in barlume e barbaglio, entrambe parole che richiamano la lucentezza. In questa ottica, la denominazione della cascata Marmarico sembra efficacemente descrittiva. Altri toponimi e idronimi calabresi con possibile origine arcaica sono stati recentemente esaminati. È di qualche interesse che nel SW della Turchia, nei pressi di Turgut, ci sono le Cascate Marmaris, idronimo simile a quello calabrese.
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