NECROPOLI PROTOSTORICA DI CALANNA
Del tutto casuale, nel 1953, la scoperta di uno dei più antichi siti archeologici dell’intera Provincia di Reggio Calabria: una necropoli pre-ellenica scavata in un canalone artificiale ricavato nel calcare conchiglifero. Ascrivibile ai secoli XIII-VII a.C. il sito risale dunque a circa tremila anni fa. Le indagini della Sovrintendenza partono da subito, interrompendo momentaneamente in Contrada Ronzo i lavori per la realizzazione della strada di collegamento tra Calanna, l’area cimiteriale, il vecchio acquedotto e Villamesa. Coperte per buona parte da lastroni di pietra squadrati alti circa 60cm, furono rinvenute e riportate alla luce numerose tombe “a grotticella artificiale” o “a forno”, con al loro interno sepolture sovrapposte e scheletri disposti in posizione fetale.
Gli interessanti corredi funebri qui rinvenuti, fino all’aprile 2017 conservati nel Museo Nazionale della Magna Grecia a Reggio Calabria, sono di una certa rilevanza storica: suppellettili di tipo siculo, come ad esempio fibule in ferro e in bronzo, ceramiche vascolari di impasto grezzo e argilla depurata, reperti sia di fabbricazione locale che di importazione.
Tutti i reperti della necropoli protostorica, ad eccezione del corredo funebre della “Tomba n° 6” ancora custodito all’interno del Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria, sono oggi custoditi all’interno del Museo Archeologico Comunale di Calanna proprio in C.da Ronzo, a 50 metri dal luogo del rinvenimento.
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