Lago dell'Angitola
L' Oasi WWF del Lago dell'Angitola rappresenta una zona umida di importanza internazionale, tappa fondamentale di un' importante rotta migratoria di uccelli.
L'Oasi del Lago dell'Angitola si trova in un Sito d'Importanza Comunitaria (SIC IT9340086) nei Comuni di Monterosso Calabro e Maierato (Vv).
L'area si estende per circa 875 ettari e comprende un lago artificiale sul fiume Angitola che offre un rifugio sicuro a molte specie di uccelli. Nonostante le minacce agli ambienti naturali, in questo territorio è nata un’Oasi WWF dove l’alternanza di paesaggi crea una ricchezza di biodiversità unica.
L'area si estende per circa 875 ettari e comprende un lago artificiale sul fiume Angitola che offre un rifugio sicuro a molte specie di uccelli. Nonostante le minacce agli ambienti naturali, in questo territorio è nata un’Oasi WWF dove l’alternanza di paesaggi crea una ricchezza di biodiversità unica.
ROCCA ANGITOLA
La leggenda vuole che la città fosse sorta sulle rovine dell'antica Crissa, fondata dal focese Crisso, fratello di Panopeo e prendesse il suo nome in tempi moderni dall'essere edificata sopra una Rocca dirimpetto al fiume Angitola. Durante il medioevo fu denominata Rocca Niceforo, in onore del condottiero bizantino Niceforo Foca, che riuscì più volte a sconfiggere i saraceni, ed in epoca tardomedievale fu chiamata Kastron. Era cinta di mura e munita di torri e dai registri angioini risulta che nel 1276 contasse 1228 abitanti. Nella Reintegra scritta, con licenza di Ferdinando d'Aragona Re di Napoli, nell'anno 1474 risulta che Rocca Angitola aveva sotto la sua giurisdizione diciotto casali.
Nell 1532 vengono registrate 141 famiglie che passano a 263 nel 1545, ed a 275 nel 1651. Da questo momento inizia lo spopolamento favorito anche dai terremoti del 1638 e 1659. La città fu ufficialmente dichiarata abbandonata nel 1772. Infine il terremoto del 1783 distrugge le ultime, ormai abbandonate, costruzioni. Nel 1783 i pochi oggetti sacri risparmiati dal terremoto vennero portati nei paesi vicini, le tre campane della chiesa parrocchiale furono sistemate sul campanile della chiesa parrocchiale di Maierato, ed una di esse è tuttora in funzione.
Lo splendido Crocifisso del 1400, noto come il "Padre della Rocca" fu trasferito nella collegiata chiesa matrice di San Giorgio Martire di Pizzo.
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